mercoledì 21 maggio 2008

UN, DUE, TRE: CINA!!!


Si sa sono la popolazione e più numerosa al mondo con oltre 1100000 di anime, sono quelli con la percentuale di persone più longeve al mondo, sono grandi mangiatori di riso e sono ancora comunisti ( pure gli italiani hanno capito che i comunisti non funzionano, ci hanno messo 50 anni ma lo hanno capito, loro ancora insistono). Se ancora non lo aveste capito sono loro I CINESI. Qui in Australia sono cominciati ad arrivare dagli anni 70; nel giro di poco, come se non ce se lo potesse aspettare, hanno colonizzato il paese, sono ovunque. Credo che attualmente in Australia ci siano più occhi a mandorla che nasi lunghi (loro chiamano le persone con tratti europei nasi lunghi, perché è notorio che loro ce li hanno squacciati).


Anche il 6’ piano di unilodge at Melbourne è pieno di musi gialli. Sono come la wodafon: TUTTO INTORNO A TE! Tra i personaggi che caratterizzano il mio floor ci sono :Viky, James, Xuia, KGC % la nipote, and The Bitch.


VIKY: unica cinese carina, ha 26 anni e ne dimostra 14, tutte le donne italiane la odierebbero. Il suo segreto? Tea verde e riso. Non fa sport , ne si cosparge di creme- nonostante pare sia la figlia di un magnate della cosmesi cinese-. Semplicemente tea verde e riso. Lei è l unica un po’ più aperta. Saluta sempre, sorride, parla ad alta voce anche quando parla inglese. Dovete sapere infatti che sti diavolo di cinesi si parlano ngorpo quando devono parlare altre lingue e poi urlano maledettamente quando parlano cinese. Roba da far impallidire anche le vajasse napoletane. Viky mi ha anche svelato un segreto. Gli europei pensano che i cinesi siano un modello di antistressed people, sempre so calm anche se il mondo sta per cadergli addosso. Ebbene, Viky mi ha detto che non è così. Infatti, pare che gli insegnano sin da piccoli a controllare le emozioni e a non esternarle. Nella loro cultura pensano che se hai un problema non devi mostrarlo, 1) perché simbolo di debolezza, 2) perché fondamentalmente se ti lamenti con gli altri non risolvi il problema, perché gli altri se ne fregano relativamente di come stai. Quindi, forse il loro apparire calmi e peggio del nostro blaterare schizzofrenicamente. Loro tengono tutto dentro e poi piangono come disperati quando sono soli soletti nelle loro stanzette o nei cessi di unilodge. Viky crede che tutto quello che gli Italiani cucinino sia healty-salutare-. Mi vede affettare la cipolla per il soffritto -healthy, mi vede mangiare la banana affonnata dentro a 3kg di miele? –healthy-. E non ha visto mia nonna Gelsomina cucinare. Lei direbbe che pure quello è helthy. Viky ha una strana concezione di cibo salutare. Mah..


JAMES: L’incubo della cucina a unilodge. Il ragazzo più rivoltante che abbia mai conosciuto. Il suo vero nome è Phan, non so come si scriva. Perché cambiano nome? Dato che nessuno capisce i loro nomi cinesi se ne danno uno inglese, facile. Se lui è in cucina nessuno vuole mangiare, perché? Mette letteralmente il suo nasino squacciato in qualsiasi cosa tu stia, affettando, riscaldando o cucinando. Si vede che il dono del tatto lui ce lo ha incorporato nel naso insieme a quello dell’olfatto. Quando mangia sparge ovunque riso, salsa di soia, pezzetti di carne e brodaglie varie. Lui non mangia nei piatti. Se vi va bene lo vedete mangiare nella pentola in cui ha cucinato altrimenti, direttamente sul tavolo, senza tovaglie ne nulla. Si si avete capito bene, lui mangia direttamente dal ripiano del tavolo. Ancora: se vi va bene lo vedete mangiare con le sue bacchette, altrimenti spiaccica la sua testa sul tavolo e mangia come un cane. Una visione illuminante. Ovviamente vi lascio immaginare in quali condizioni lasci il tavolo, perché ovviamente non pulisce. Il suo sogno nel cassetto è diventare ricco per farsi 2 operazioni chirurgiche in particolare: gli occhi europei e diventare più alto mettendosi delle protesi artificiali alle ginocchia. A questa sua affermazione Io ho risposto in italiano “ james ,ekk c vo nu mirquel altro che chirurgia plastica”. Lui ignaro della mia cattiveria mi ha sorriso e un po’ perplesso,ha salutato ed è andato via.


XUIA: Unica cinese ad aver conservato il nome cinese che si pronuncia “Uscia”. Lei è la stronza che mi ha detto che questo è il mio anno sfortunato e che mi ha consigliato di indossare sempre qualcosa di rosso per tenere lontano il demone della sfiga. Oh, non è vero ma ci credo, io il braccialetto rosso ce l’ho al polso, con tanto di coccinella che mi ha regalato ale. Lei vive nella stanza accanto alla mia e quando è arrivata non parlava inglese quasi per nulla. Na tragedia. Ha fatto una full immersion in friend si, il telefilm. Si è vista tutte le serie in 1 mese. Rigorosamente in inglese con sottotitoli in cinese. Risultato? ora se gli dici “ Xuia cosa hai fatto oggi?” lei continua a non capire.. però se glielo ripeti altre 10 volte alla fine risponde; in passato era una mission impossibile. Tuttavia, è stato un buon esercizio peri miei poveri nervi che solitamente sclerano subito. Lei fa il suo bucato a mano usando il sapone di marsiglia e non usa la asciugatrice ma appende i panni alle gruccie della sua stanza – secondo me è la donna perfetta per Lorenzo Prudenzano aka quello che vive con me a roma e che credo ci legga-. Infatti, anche lui fa lo stesso a volte, soprattutto se io monopolizzo lo stendino. Ehhe porello.Lei è quella che quando parlavamo del problema degli scarafaggi a Ny ha osato dire.”che bello quindi li non li devi comprare nei negozi, li trovi ovunque”. Ebbene si ragazzi: tra i piatti preferiti di Xuia oltre ai gatti ci sono gli scarafaggi fritti. Ora immaginate di baciarla alla francese pensando a questa cosa. Mhhhh so sexy.


KGC & LA NIPOTE: Chi sono? Beh sono nonna e nipote. La nonnina ha accompagnato la nipotina qui in Australia per farla ambientare visto che ci rimarrà 3 anni per studi. All’inizio io pensavo fosse una spia cinese –KGCina- che controllasse tutta la popolazione cinese del piano. Poi, invece, siamo diventati amici. La riconoscevi dall’andatura e dalla sua divisa. Camminava tutta sbilenca, zoppicando sulla gamba sinista. Vestiva esclusivamente un pigiama rosa carne con t-shit variabile e ciavatte di hello kitty. Uso il passato perché la nonnina è ripartita durante i primi giorni che kike e gino erano qui. Se lei era in cucina te ne accorgevi perché cucinava queste cose fantastiche e salutari per la nipote, sostanzialmente pesce e riso. Ma fresco e gradevole alla vista. Se stava mangiando in cucina te ne accorgevi uguale perché come ruttava lei non rutta neppure il peggio scaricatore di porto. La nonnina non parlava inglese e ogni giorno cercava l’approccio con me in cinese: na tragedia. “Signora mia ma cosa diavolo vuole che capisca io della sua lungua?!”. Io immaginavo se al posto suo ci fosse stata mia nonna qui. 1) avrebbe cucinato gnocchi e sagna a tacconi per tutto il piano, altro che riso e cibi salutari 2) vi immaginate mia nonna che in dialetto cerca di entrare in contatto con una cinese? Fantastico dipinto di qualcosa che mai accadrà. La nipote, da quando la nonna che la controllava non c’è più, si è abbastanza inzoccolita ed esce tutte le sere, veste minigonne, invece che i casti jeans, e a unilodge ci dorme tanto poco quanto nulla. W la Cina.


THE BITHCH: lei è la zoccola che viva al confine con l’altra parete della mai stanza. Per i primi 2 mesi nessuno al piano l’ha mai vista. Usciva di nascosto, quando nessuno c’era, cenava all’1 di notte e non so dove facesse i bisogni visto che al bagno non andava mai. Ora la si vede un po’ scorazzare per i corridoi del paino, ma sempre furtiva. Mai visto il suo volto, lo copre sempre, mai saputo il suo nome. Tutto quello che so è che spesso mi tiene sveglio con la sua Laura Pausini in versione cinese, lo sbattimento delle ante dell’armadio ,anche per 30 minuti di seguito, e …con il suo gramare. Pare abbia un ragazzo, anche lui un ombra, e pare, a sentire da come grama, che lui sappia fare sesso molto bene. Io rido come un disperato quando lo fanno: immaginatevi sentire una che parla cinese mentre fa sesso: uuuuuungaaaaaaaan tzi tzi…. Arrrrrrrr ungla.euuuu, non si capisce nulla, ma la traduzione sarà “ ancora ancora.. si si”-suppongo-. Non si sa quand’è che dorma, lei è sempre desta, 24/25, 7/7. Quando non sbatte armadi, non ascolta “laura” e non scopa, parla al telefono urlando come una disperata. Per sua fortuna non la incontro mai, sennò quel naso squacciato glielo rientravo di altri 2 cm con una craniata - I love china-


Insomma, questo è un dipinto della piccola china town che mi circonda…con i suoi pro..-pro, quali?- e i suoi contro..CONTRO. Dalla china town di Unilodge è tutto per ora.. alla prossima puntata

lunedì 19 maggio 2008

MELBOURNE 90210


Questa Australia mi stupisce sempre di più. Questa volta sotto il mio occhio osservatore è caduta la moda. A dire il vero è la prima cosa che ho notato venedo nel downunder. Prima di partire mi aspettavo di trovare una trasposizione ,ingrandita in scala, dell’ Inghilterra, cioè gente vestita di merda. Almeno questo pericolo lo abbiamo scampato, pare. No che non ci siano lo rozzone con la trippa di birra da fuori, solo che qui a Melbourne, e in Australia in generale, più che i pub la cosa bella sono i coffee palces, quindi niente birrone a go go, ma “lattes”.Insomma sono un po’ più posh e meno alcolizzati degli inglesi. I cafes qui sono pasti un po’ bohemien, con mobilio da raccatto, ma ricercato, super colorati, sempre con qualcosa di particolare dentro e con le cameriere rigorosamente vestite vintage. Come mi faceva notare anche Adam, però, qui sono rimasti un po’ TANTO sotto agli anni 90 con il vestiario, cioè con lo style. Secondo me li hanno amati così tanto quegli anni che non li hanno mai più abbandonati ,sono praticamente 20 anni che loro si vestono come gli europei negli anni 90. I ragazzi sono l’esempio tipico di quanto da me appena affermato: rigorosamente in jeans superstretti e possibilmente arrotolati all’estremità inferiori (la piega è peccato capitale), mocassini strani e rumorosi con calza in evidenza e, un must, sono gli occhiali da sole trapezoidali con montatura super colorata. Per i casi clinici rimangono irresistibili quei copri capi a forma cappello da mago, la camicia da figlio dei fiori con gilet, spillette e cravattina sottile.
Insomma, entrate all’ università of Melbourne e avrete l’impressione di entrare nel campus di Beverly Hills 90210. Pieno di Brende Walsh, e Kelly, nonché di Dylan e Brendon. Fortuantaente alla moda degli anni 90non sono sopravvissute le sopracciglia stile brughiera inglese delle donne. Almeno quelle hanno avuto la decenza di potarle. Il mio amico Nigel, che lavora per il marketing di un famoso marchio in ascesa nel settore degli hair stylists mi ha assicurato che il taglio for cool men della prossima stagione sarà quello alla brendon, sempre di Beverly Hills. Ha detto che se volevo me lo faceva fare “aggratisse” da tony and guy. Mi ci vedete con il capello a gettone? Okay che le mie acconciature hanno spesso lasciato a desiderare.. ma non potrei mai sopravvivere al capello gettonato. Per i più coraggiosi tra voi: provate pure. Il vintage qui la padrone c’è un negozio a ogni angolo. Se invece siete per la roba non usata, che è cosa buona, giusta,e on puzzolente di naftalina, potrete rivivere il brivido degli anni 90 comprando qualcosa a chappel st. American apparel ( per i non fanatici è una marca americana- annalisa mi riporti qualcosa da NY?!-) ho ricacciano dei modelli molto 90 per glia australiani.

Fare shopping in Australia è stressante. In Italia, soprattutto noi giovani, siamo soliti puntare il capo che ci garba, aspettare i saldi a gennaio o a luglio e quindi andare a conquistare il bottino a prezzi ragionevoli. In Australia no. Qui non ci sono periodi prestabiliti per i saldi, fanno un po’ come cazzo gli pare. Se vedono che un capo non si vende può essere messo in saldo anche la settimana dopo, quindi rimesso a prezzo normale la seguente e può darsi che te lo regalino alla 4° perché è ultimo pezzo. Quindi se ti piace qualcosa le strade sono 2 . 1)te lo compre quando lo vedi a qualunque prezzo o 2) controlli ogni giorno il tuo negozio preferito aspettando che il prezzo del capo che vuoi acquistare cali quel tanto che basti per permettertelo. Questo è il massimo dello stress che potrete trovare in Australia (A parte quello del ristorante sushy dell’ uni, dove se non vai già pronto per dire cosa desideri ti mandano a fare in culo e passano al prossimo - sti cino-japponesi di merda). Scommetto che già vi starete preoccupando per il mio look . no worries guy, nulla di strano mi è accaduto, a parte che mi sono messo a produrre spillette al laboratorio d’arte che frequento. Al massimo mi vedrete con al petto un badge fatto da me. Insomma, se siete dei nostalgici del jeans stretto in caviglia e del calzino bianco che esce sotto quindi degli occhialoni alla Andrea ( sempre Beverly Hills) non vi resta che prendere la cornetta...( a no quella è n altra cosa)… no vi resta che prendere il primo volo per l Australia e rimmergervi in questa simpatica trasposizione degli anni 90

lunedì 12 maggio 2008

RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECENDENTI




Vorrei innanzitutto scusarmi per la perpetuata assenza, ma come molti di voi ben sapranno sono stato ABBASTANZA impegnato con università e visitatori vari. Pretendere un resoconto dettagliato mi sembra troppo da parte vostra.. dunque procederò con riassunto per punti.
ARMANDO VISITING: Armando è il ragazzo made in Luiss che, sempre nell’ambito del progetto per il quale anche io sono qui, è stato spedito, povero lui, nella quasi noiosa città di Adelaide. È venuto qui in visita per qualche giorno, fondamentalmente per un week end, che è stato caratterizzato da intense feste e camminate alla scoperta della città. Un buon training in preparazione della venuta di mio fratello and H3Gino.
DRINKING OLIMPICS GAME: social event organizzato dai ragazzi dell’unilodge on swanston and unilodge D1 durante il week end di permanenza di Armando. Sostanzialmente una competizione drinkareccia in cui a gareggiare erano squadre basate sulla propria nazionalità. Noi italiani non abbiam vinto (c’erano scandinavi, inglesi e iraniani che la facevano da padroni- alla faccia dei musulmani-) però eravamo sicuramente quelli con la migliore coreografia. Io, terry e azzurra, rispettivamente in rosso, verde e bianco e gli altri due italiani in azzurro; tutti rigorosamente con bandiera tatuata sule guance e bandiera sventolante. Mica pizza e fichi.
WINARY TOUR: tanto per tenere in forma il fegato, il giorno seguente gli olimpic games io e armando, quello visiting from adelaide, siamo andati a fare un winary tour nella yarra valely con alcuni miei amici. Qui è autunno e quindi tempo di vendemmia. La giornata era estiva e i vigneti già spogli dell’uva cresciuta durante l’estate. In sostanza il vino novello era già bello che pronto per essere bevuto. Siamo stati in 5 diverse “fattorie del vino”. Paesaggi stupendi, vedrete le foto, e vino.. mmmm: Rosso: promosso con la sufficienza (alcuni, tipo lo shiraz rimandati a settembre). I bianchi promossi con un 7. Da winery tour expert posso dire che il sud africa batte l’Australia nella produzione del vino. Sorry aussi mates.
UNIVERSITY: quello delle passate settimane è stato anche un periodo di intenso lavoro universitario a causa della consegna degli essays di metà semestre e della presentazione dei lavori di gruppo: 2 settimane e 7 diverse scadenze. Nelle prossime due settimane, iniziando a preparare i final papers per la end del semester, riceveremo i primi feedbacks. Devo dire che noi studenti internazionali non ci aspettiamo nulla di buono. Infatti,g li stessi toutors ci hanno detto che l’università di Melbourne è un po tirchia di voti e tende sostanzialmente a non dare a più del 10% degli studenti il best vote ( H1) al 20% il second best e così via. Da quanto ci han fatto capire i voti migliori li daranno agli australiani, lasciando a noi poveri cristi in trasferta i voti più bassi. La spiegazione sarebbe che Le curve di valutazione alzeranno i nostri voti una volta tradotti in termini del nostro sistema nazioanle. Oscar già si prepara a litigare con gli uffici dell’università di Melbourne e con quelli della Luiss Guido Carli ( ai che novità, appena mi vedono si mettono le mani nei capelli alla luiss, credo che quando mi laurererò spareranno i botti).
KIKE & H3GINO: arrivati la sera del winery tour i ragazzi sono stati da subito shoccati dall’ostello che avevano prenotato su consiglio di uno mio FIDATO amico: per dirlo alla napoletana, Na chiavica. Il Giro dei main australian spots è inizato il mattino seguente con il philip Island tour, proseguito con la great ocean road 2 days full immersion, e quindi continuato alla grande con il volo a nord verso il deserto per scalare il montagnone rosso. A detta dei ragazzi, io non ci sono stato ancora: un’esperienzona,un ritorno al passato. Stelle, sabbia e defecazione all’area aperta. Hanno proseguito con Sydney, sul cui soggiorno aleggia un alone di mistero vagamente orientale e quindi Melbourne. I ragazzi alla fine del loro tour erano abbastanza stanchi, tanto che la penultima sera kike non è riuscito a tenere il confronto con gli aussi-africani sul dance floor dell Amber Louge- hip pop r&b club in melb-. Come tutte le vacanze anche la loro è finita. E il in data 4 Maggio un volo di 27 ore tonde tonde li ha riportati nella vecchia Europa. Il mio saluto è stato :“salutatemi tutti, e magnatevi na coccia di cascavallo per me quando atterrate”- ho frequenti crisi d’astinenza da formaggi italiani-
AER-Australian Emergency Room: Tanto per non farmi mancare nulla, lo scorso fine settimana, siamo ormai a questi ultimi giorni, sono dovuto andare in ospedale per farmi vedere un occhio che mi si era gonfiato, tipo gbboo di notredame. Credevo fosse allergia dovuta alla strana vegetazione di questo continente o cmq qualcosa in connessione al cambiamento di 3 continenti in 8 mesi. Su consiglio del medico dell’università vado allo “eyes and ears hospital” ( ospedale degli occhi e delle orecchie)di Melbourne. Entro e mi sembra di essere a ER. Ospedale pulito, fantastico, signorina fica alal reception con computer di ultima generazione per registrare i pazienti e tanto di insegna Emergecy Room. Mi dico- cazzo che figo- (george clloney non c’era però, quindi ragazze ormoni a posto). Dopo un po il mio positivo sbalordimento si è trasformato in disperazione e noia. Ho dovuto attendere 6 ore, e dico 6, per vedere un medico. Cosa ho fatto nel mentre? Ho letto tutta la vita di Sarah Jessica Parker su una rivista, poi sono passato a “houses and propeties” conosco tutti i nomi delle più belle proprietà dello stato di vittoria e la vita dei loro proprietari. Quindi sono andato a pranzo nella mensa dell’ospedale dove mi hanno avvelenato con dei fantastici “real italian gnocchi carboara” ( mai sentiti prima). Quindi ho visto in Tv uno show degli anni 80 con 4 vecchie, credo il titolo fosse “girl in golden age”. Alla fine, disperato, ho iniziato a bere acqua da un boccione all’ingresso delal waiting area e a parlare con una signora di 84 anni, con i capelli tinti di rosa shocking, anche lei in attesa di una visita. Ovviamente il main subject della chiacchierata sono state le sue cataratte.
Quando dovevo andare la bagno a causa del troppo bere ecco che mi hanno chiamato per la visita, che tempismo ragazzi. La dottoressa, una cavallona bruna sulla 40ina, mi ha sparato una dozzina di colliri negli occhi e dopo avermi visitato con i suoi super macchinari mi ha detto: “hai una occlusione del canale lacrimale-thanks Luciana-“insomma non mi uscivano le lacrime (strano, a me dopo tutta quell’attesa mi veniva da piangere e come.. per la disperazione però- cura: fatti delle spugnature con un panno caldo. Arrivederci, grazie per 180 dollari e addio. (no panic: l’assicurazione rimborsa)
L’OPERA: Finita l’avventura presso l’AER, corro verso casa: in 1,5 ore devo essere allo state theatre per L’opera. Settimane fa con Adam avevamo prenotato i biglietti per andare a vedere “La Carmen” di Bizet all’opera di Melbourne. Torno in quel di Unilodge e mi preparo. Vestito nero, camicia celestina, cravatta bordeaux e sciarpa a colore, scarpe e cinta nera, un bijeux, se non fosse che i miei occhi, a causa dei colliri, erano gialli e neri e sembravo uno zombie (prego guardare foto su facebook). Teatro stupendo, 2/3 della gente vestita in maniera un po mediocre, champagne al bar del teatro buono, cantanti buoni, scenografia ottima, nostra posizione su balcone dx: superottima. Insomma, una serata diversa molto porsh e intellettuale. Tanto per smentire quanto appena detto dopo l’opera siamo tornati a casa, ci siamo ambaiti e abbiamo terminato la serata in discoteca a ballare su un cubo –vedere foto face book.
Insomma ragassuoli, come vedete avevo buone ragioni per non scrivere; dove diavolo lo trovavo il tempo con tutte queste cose da fare?! Ora vi lascio a meditare su quale sarà la prossima vicenda che vi racconterò dall’oltreoceano, mentre vado a farmi una tazza di tea prima di andare a ninne.
Un abbraccio a tutti dal downunder

lunedì 5 maggio 2008

Rientro per KIKE


Ciao a tutti i lettori,
sono rientrato da poco e vi dico subito che per rientrare ci ho messo 25 ore di aereo piu' 2 ore da fiumicino a casa...mi chiedevo subito in macchina come cavolo è possibile vivere in queste condizioni ma poi ripensavo al "no worries" australiano e mi passava!

Allora ieri giornata passata su aerei:

- Melbourne - Sidney
- Sidney - Honk Kong
- Hong Kong - Roma

Ho visto un paio di film, visto un po' di concerti ma all'arrivo a honk kong acceso il cellulare per gli aggiornamenti dal civitelle. Un paio di telefonate post gara e la certezza degli spareggi con la narnese. e vabbè!

Posso subito dire che il bilancio australiano è molto molto positivo:
- è un popolo che vive senza stress
- lavorano poco e guadagnano molto
- i ristoranti sono sempre pieni
- il giapponese costa molto meno del cinese
- fanno molto sport e si vede. vutani ce ne sono pochi pochi
- vanno sempre in giro con l'infradito pure gli uomini
- la birra non ti gonfia e non ti fa venire il mal di testa la mattina
- i locali sono molto belli
- sono simpatici e se li guardi ti sorridono
- hanno sempre il pollice alzato
- qualunque cosa chiedi la risposta è " non ti preoccupare, no problem senza fretta"
- al bar o al ristorante se non chiami i camerieri o se non ti alzi non vengono a prendere ordini
- siamo stati a vedere una sposa...invece della marcia nunziale c'è la sigla eurovisione, prima di entrare si è alzata il velo e si è mangiata una gigomma, alla porta c'era la security della chiesa tipo discoteca che non faceva entrare, il sacrestano era un surfista (abbiamo tutto documentato con video)

poi ce ne potrebbero essere altre mille di cose...

Oscar sta bene, vive in una ottima struttura a 10 minuti a piedi dal centro città. Tutto è super organizzato, tecnologia ovunque soprattutto nelle cose nuove. i trasporti e i parcheggi costano molto piu di qua.

questo un mio brevissimo resoconto. non ho riportato regali a nessuno, non mi sono comprato nulla per me quindi non cominciate a lamentarvi.

Dal cangurotto kike è tutto a voi la linea...